[...] Che esempio si dà alle giovani generazioni con comportamenti "gaudenti e libertini", o se inculchiamo loro i valori del successo, dei soldi, del potere: traguardi da raggiungere a ogni costo, anche tramite scorciatoie e strade poco limpide? [...] Oggi il Paese più che di polveroni e distrazioni, necessita di maggiore sobrietà, coerenza e rispetto delle regole. E, soprattutto, chiarezza. Non solo a parole, ma concretamente, con i fatti. [...] Non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del "buon governo" per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un "lodo", tanto meno chiedergli l’"immunità morale". La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni. Il problema dell’esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica.[....] L’autorità senza esemplarità di comportamenti non ha alcuna autorevolezza e forza morale. È pura ipocrisia o convenienza di interessi privati. Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una "zona franca" dall’etica. Né pensare di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico "piatto di lenticchie", da respingere al mittente. Parlando di De Gasperi, grande statista trentino, Benedetto XVI l’ha indicato come modello di moralità per i governanti: «Il ricordo della sua esperienza di governo e della sua testimonianza cristiana siano di incoraggiamento e stimolo per coloro che reggono le sorti dell’Italia, specialmente per quanti si ispirano al Vangelo». «De Gasperi», ha aggiunto il Papa, «è stato autonomo e responsabile nelle sue scelte politiche, senza servirsi della Chiesa per fini politici e senza mai scendere a compromessi con la sua retta coscienza».[Antonio Sciortino]
Trattatello di moralita’ (politica e non)
Alcuni estratti (di ordine generale, di validita’ universale) da “Famiglia Cristiana”. Principi elementari, validi per ogni esponente politico, ad ogni latitudine, in Oriente e Occidente, in una societa’ laica o in sistemi socio-politici di matrice religiosa, nei Paesi nordici come in quelli mediterranei, per l' “identita’ cristiana” come per la cultura islamica (non "islamista").