A proposito del populismo: il mito del popolo “omogeneo” e la politica della “terra patria”


Per meglio decifrare la condizione politica contemporanea, e’ forse bene leggere o rileggere il bel testo di Paul Taggart dedicato al “populismo”. In esso Taggart tratta alcuni temi –chiave: i populisti e la loro ostilita’ verso la politica rappresentativa; i populisti che si identificano con l’idealizzata e mitica “terra patria” (heartland) della comunita’ che favoriscono; il populismo come ideologia priva di valori profondi; il populismo come forte reazione a un sentimento di estrema crisi; il populismo come fenomeno che ha fondamentali dilemmi che lo auto-limitano; il populismo come un camaleonte che adotta il colore del suo ambiente. Illuminante l’analisi di Taggart sui concetti di “popolo” e “terra patria” che si rinvengono al cuore del populismo contemporaneo.
La retorica populista parla di popolo non tanto perche’ vuole esprimere convinzioni democratiche profondamente radicate circa la sovranita’ delle masse, quanto perche’ il “popolo” abita lo heartland, la “terra patria”, ed e’ questo concetto, in sostanza, che i populisti cercano di evocare. (....) Il ricorso al “popolo” come espediente retorico e’ onnipresente nel populismo perche’ tale concetto deriva da una concezione profondamente radicata anche anche se implicita dello heartland, la terra dove, nell’immaginario populista, risiede una popolazione virtuosa e unita. La “terra patria” (heartland) e’ un territorio dell’immaginario. Viene evocata esplicitamente solo in tempi difficili, da’ luogo ad un concetto indistinto ma molto efficace nell’evocare quella vita e quelle virtu’ che vale la pena difendere e muove quindi i populisti all’azione politica. La “terra patria” rappresenta quel luogo che racchiude gli aspetti positivi della vita quotidiana. La ideologie si basano su societa’ astratte, che solitamente sono l’immagine di come sarebbe un mondo futuro costruito realizzando i valori fondamentali che gli ideologi propugnano. Talvolta, questi mondi ideali possono costituire delle utopie. Il concetto di “terra madre”, pero’, e’ diverso sia dalle societa’ astratte sia dalle utopie perche’ con esso i populisti richiamano nel proprio immaginario un tempo passato, tentando di ricostruire cio’ che e’ stato perso con il presente. Mentre le societa’ ideali e ancora di piu’ le utopie sono opere della mente e del pensiero, la “terra patria” deve il suo potere al cuore, all’evocazione di sentimenti che non sono necessariamente ne’ razionalizzanti ne’ razionalizzabili. L’appello alla “terra patria” spiega un’altra ricorrente osservazione avanzata a proposito del populismo. Sebbene sia in pratica legato al sostegno di particolari classi sociali, il populismo e’ visto in teoria come un fenomeno al di sopra delle classi e addirittura senza classi. Nell’enfasi rivolta al “popolo” e’ implicita l’idea che esso costituisce una massa indifferenziata. E’ per il suo essere collettivita’ che “il popolo” e’ in grado di generare saggezza. La singolarita’ della “terra patria” implica la singolarita’ della sua popolazione. La “terra patria” come singolo territorio dell’immaginazione richiede un’unica popolazione. L’unita’ e l’omogeneita’ degli immaginari abitanti della “terra patria” spiegano perche’ la retorica populista sia cosi’ spesso orientata a considerare il “popolo” come qualcosa di omogeneo. La “terra patria” e’ definita non soltanto con riferimento al passato, ma anche attraverso l’individuazione dei suoi confini. Piu’ semplicemente, essa e’ una giustificazione per escludere quelli che vengono demonizzati. Mentre i confini di inclusione risultano sfumati, c’e’ solitamente, da parte dei populisti, una maggiore chiarezza in merito ai confini che definiscono l’esclusione. La tendenza dei populisti ad escludere esplicitamente certi gruppi sociali come non facenti parte del vero “popolo” trova notevole risonanza nel concetto di “terra patria”. Per loro, infatti, la “terra patria” e’ parte di quel territorio che a sua volta fa parte dell’identita’ nazionale (o, potenzialmente, di altri tipi di identita’), ma che rappresenta una componente piu’ pura di tale identita’. Essenziale al concetto di “terra patria” e’ la sua assoluta centralita’. La “terra patria” si trova nel cuore della comunita’ ed esclude tutto cio’ che e’ marginale o estremo. I populisti di considerano al centro delle cose, o il cuore stesso delle cose. L’importanza riservata alla “terra patria” spiega la natura isolazionista del populismo. Internazionalita’ e cosmopolitismo sono anatemi per il populismo. C’e’ un atteggiamento di diffidenza nei confronti di tutto cio’ che si trova al di fuori dei confini di quel popolo prescelto dai populisti.