La saggezza di Concepción


Ho conosciuto anch’io, durante gli anni di Washington (2002-2006), l’attivista politica più tenace degli Stati Uniti, di cui oggi riferisce anche la France Presse. Sarò un ingenuo, ma ammetto che ogni volta che le passavo accanto ne ricevevo una dosa di ottimismo, nonostante la sua condizione difficile. Mi trasmetteva fiducia nell’umanità, anche in un momento in cui imperversava la guerra in Iraq e il terrorismo colpiva a tutte le latitudini. E’ la vicina più prossima di Barack Obama e lo è stata anche dei quattro presidenti che lo hanno preceduto (Reagan, Bush padre, Clinton, Bush figlio). Da 28 anni, Concepción Picciotto, una “pacifista di strada”, protesta davanti alla Casa Bianca contro le armi nucleari e la guerra, accompagnata per un lungo periodo anche dal suo “collega”, William Thomas, scomparso di recente, il 23 gennaio 2009. I suoi scarni dati biografici sono riportati da Wikipedia. Nata nel 1945, nota anche come Conchita, Connie e persino Concetta, vive in Lafayette Square, sul lato opposto alla Casa Bianca, all’altezza del numero 1600 di Pennsylvania Avenue a Washington, dal primo agosto 1981. Nata Concepción Martín in Spagna, a Vigo, a 18 anni emigrò negli Stati Uniti, ed ha lavorato presso istituzioni spagnole a New York. Si innamorò di un uomo d’affari italiano, sposandolo quando aveva 21 anni. Successivamente, a seguito di una causa di separazione, perse la casa, il lavoro e la custodia di sua figlia. La Picciotto appare brevemente anche nel film di Michael Moore Fahrenheit 9/11.(2004). Ammette con realismo ma senza demordere di avere poche speranze di cambiamento radicale rispetto alla lotta di tutta una vita: la fine di ogni guerra e l’interdizione delle armi atomiche. Tuttavia non ci pensa nemmeno di mollare. Per inciso, ha anche vinto una causa contro gli Stati Uniti: i dettagli, per i curiosi, al seguente indirizzo internet: http://cases.justia.com/us-court-of-appeals/F2/875/345/179993/. Mentre alcuni la considerano poco piu’ di un fenomeno folcloristico, una sorta di attrazione turistica, altri la prendono molto piu’ sul serio, ritenendola un simbolo vivente di resistenza ai poteri forti ed al militarismo, un esempio di democrazia popolare. Su dei grandi cartoni Concepción scrive i suoi messaggi per la pace.
Uno mi pare particolarmente attuale, nel momento in cui ci si appresta, nei circoli diplomatici, a lanciare una revisione del trattato per la non proliferazione nucleare, e prendono corpo tesi che ritengono necessario anche una graduale riduzione degli arsenali nucleari, che oltretutto diventano sempre più pericolosi, anche per il rischio che possano cadere nelle mani di malintenzionati e di formazioni terroriste. “Mettete al bando tutte le armi nucleari oppure...buona fine del mondo!”