La guerra "incivile"


Ci sono le guerre "internazionali" o trans-nazionali, ma ci sono anche guerre "interne", che tuttavia non sono affatto "civili". Quelle generate dalle "forze di occupazione" endogene delle grandi organizzazioni criminali, dalla mafia alla camorra alla 'ndrangheta alla nuova corona unita al cartello di Medellin. In realta', anche queste forme di criminalita' hanno sempre piu' una chiara caratterizzazione internazionalistica: basti considerare che gli Stati Uniti hanno inserito la 'ndrangheda tra le organizzazioni delinquenziali piu' pericolose del pianeta. E' interessante notare il parallelismo che viene proposto tra i processi di risoluzione dei conflitti e quelli di "debellatio" della criminalita' transnazionale, che vanno pero' accompagnati da iniziative di ricomposizione del tessuto sociale, di riattivazione della fiducia ("confidence-building"), di riconciliazione. Tutti questi percorsi si ricompongono nella categoria piu' ampia di "legalita'", un concetto forse piu' profondo di quello (pur imprescinfibile) del rispetto della "rule of law". E' tenendo presente questo quadro complesso che segnalo il libro di Roberto Mazzarella, "L'uomo d'onore non paga il pizzo" (Citta' Nuova, Roma 2009), nel quale l'autore, che conosco da vecchia data, da' conto con realismo, senza enfasi, ma con una irriducibile "forza tranquilla", di una maturazione progressiva di un coscienza sociale piu' responsabile, la sola in grado di estirpare le radici delle mafie. Ed e' fondamentale che siano sempre piu' i giovani a condurre il cammino verso una "exit strategy" da un conflitto che, considerati i numeri di morti, solo in senso "tecnico" puo' essere definito "a bassa intensita'". Per connessione, ricordo anche, come ulteriore segnale di questo incipiente risveglio, che speriamo si consolidi progressivamente, la recente manifestazione svoltasi a Napoli a favore della legalita' dall'associazione "Libera" di don Ciotti, all'insegna del “No alla mafia, il No alla camorra, il No alla ‘ndrangheta, il No alla sacra corona, il No a tutte le mafie del mondo”! E' anche questo un modo per manifestare e soprattutto per impegnarsi pro-attivamente a favore della pace.